Dal confronto tra i consumi dei prodotti tipici con i prodotti tradizionali è emerso che i prodotti tradizionali sono largamente preferiti ai prodotti tipici, considerati a volte prodotti di “nicchia” e consumati per lo più dai residenti della provincia o, addirittura, del comune d’origine del prodotto.
Fatta eccezione per alcuni alimenti molto conosciuti come la mozzarella di bufala campana, la mela Annurca o il Provolone del Monaco, i prodotti certificati e più consumati dal campione sono stati la ricotta di bufala campana e i carciofi di Paestum. Solo una piccolissima percentuale del campione ha dichiarato di consumare altri prodotti marchiati come la castagna di Montella IGP, il vitellone bianco dell’Appennino Centrale IGP o Torroncino S.Marco dei Cavoti (IGP in fase d’istruttoria).
L’elaborazione dei dati relativi al consumo di questi prodotti ha evidenziato alte percentuali di consumo di formaggi tipici, soprattutto di mozzarella di bufala (94%) e fiordilatte (89%), utilizzati in buona misura dal campione probabilmente per la loro facile reperibilità e comodità di consumo. Il 14% degli intervistati, inoltre, ha dichiarato di consumare frequentemente ricotta di bufala o di fuscella, e caciocavallo podolico (9%).Altrettanto elevati risultano i consumi di vegetali tipici in particolare di mela Annurca campana (82%), broccolo friariello di Napoli (93%) e pomodori del Piennolo e S.Marzano (93%), probabilmente per le caratteristiche peculiari dei prodotti che le rendono facilmente distinguibili.
Per molti altri prodotti, difatti, gli intervistati hanno dichiarato di non essere sempre in grado di distinguere le diverse varietà o di verificarne l’area di coltivazione.