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  • Il cibo in scatola

    cibo in scatola

    Per secoli, la conservazione dei cibi si è limitata esclusivamente alla salagione, all’essiccazione e all’affumicamento, metodi che però non preservavano dalla minaccia dello scorbuto.

    La prima idea dello scatolamento fu sviluppata durante le guerre napoleoniche, quando nel 1795, il Direttorio della Prima Repubblica francese, preoccupandosi del numero di vittime che lo scorbuto mieteva fra gli equipaggi imbarcati, promise un premio per chi riuscisse a risolvere il problema dell’ approvvigionamento delle truppe, inventando un buon metodo di conservazione degli alimenti.

    Fu il cuoco francese Nicolas Appert a vincere, con il suo metodo di conservazione della carne per isolamento ermetico. Egli sapeva per esperienza che le vivande, una volta cotte durano più a lungo, così iniziò a cuocere cibi di ogni sorta in pentole ben chiuse.

    Nel 1810, pubblicò un libro in cui esponeva le fasi del processo che aveva seguito per la conservazione di tutte le sostanze animali e vegetali.

    Gli esperimenti, coronati dal successo, portarono Appert, nel 1819, ad impiantare il primo stabilimento per la conservazione dei cibi: egli rappresentò il precursore della moderna industria delle conserve alimentari.

    Il processo inventato da Appart consisteva nella sterilizzazione degli alimenti per mezzo del calore, portando gli alimenti a temperature (almeno 70/80 gradi) mortali per i microrganismi come muffe, fermenti e batteri, e nell’ avere cura, chiudendoli in recipienti ermetici e sterilizzati, evitando il contatto con l’ aria. In tal modo, non solo si distruggevano i microrganismi interni, ma si neutralizza anche l’ azione di quelli esterni.

    Per i recipienti Appert usò dei vasi di vetro chiusi con tappi di sughero, sterilizzati in vasche d’ acqua bollente, cioè a 100 gradi.

    Il vantaggio del cibo in scatola sta soprattutto nella durata, poiché evita la decomposizione dei cibi e mantiene immutato il valore nutritivo ed il sapore; non solo, consente ai prodotti finali di essere agevolmente trasportabili.

    La produzione di conserve prese avvio in Inghilterra, qualche anno dopo, quando i vasi di vetro furono sostituiti da scatolette di latta, perchè più resistenti e più facilmente penetrabili dal calore, ad opera dell’ inglese Peter Durand.

    Il metodo Appert fu perfezionato e dalla seconda metà dell’ Ottocento, un’ ondata di scatolame cominciò ad invadere il mondo. Inoltre, siccome le scatole venivano aperte con i coltelli, operazione scomoda e laboriosa, venne inventato un utensile adatto, l’apriscatole, lanciato sul mercato nel 1858.

     

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