“Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto né in eccesso avremmo trovato la strada per la salute”.
Ippocrate (460-377 a.C.)
Gli integratori alimentari sono sempre più utilizzati dai consumatori e occupano uno spazio sempre crescente sugli scaffali dei negozi di alimenti salutistici, delle farmacie e dei supermercati. Si tratta di preparati che “integrano” la normale alimentazione di tutti i giorni. Si trovano in commercio in diverse forme: dalle capsule alle compresse, dai preparati in polvere alle gocce, agli sciroppi. Non si tratta di farmaci né tanto meno di prodotti dietetici, ma possono essere utilizzati per favorire il benessere dell’organismo. Per mantenersi sani, infatti, è necessario che la dieta comprenda tutti i nutrienti, così da permettere all’organismo di svolgere correttamente le sue funzioni vitali. Può verificarsi il caso che una dieta non sia equilibrata, quindi non comprenda tutti i nutrienti necessari. Per esempio, non mangiare frutta e verdura a sufficienza fa sì che manchino vitamine e minerali. Oltre a una dieta poco ricca, ci possono essere anche altri motivi che rendono inadeguato l’apporto dei nutrienti, per esempio alcune malattie che non consentono all’organismo di assorbire in maniera adeguata queste sostanze, oppure fasi della vita (crescita, gravidanza o vecchiaia) in cui si ha più bisogno di alcuni nutrienti.
Gli integratori devono essere prodotti rispettando precise norme di sicurezza e qualità sulle materie prime, sulla produzione e sull’etichettatura. Per questo è bene leggere con attenzione le indicazioni riportate sulla confezione.
A seconda dei componenti contenuti, gli integratori possono essere: vitamine, minerali, aminoacidi, acidi grassi, a base di piante officinali o derivati (papaia, alghe, tè verde, zenzero, malva, ecc.), proteine, integratori di fibra.
La Comunità Scientifica ha un atteggiamento prudente nei confronti di tutto ciò che ruota attorno all’integrazione alimentare; risultati contrastanti ottenuti dalle ricerche scientifiche in questo settore, pongono ancora svariati interrogativi, lasciando così ancora aperta la questione su un fenomeno che non è solo di costume o di moda ma che riveste una funzione importante proprio per l’uso diffuso che si è dato a queste sostanze.
Nell’attesa che qualcosa cominci a delinearsi, ci resta la constatazione che la sola alimentazione, in determinate condizioni, non è sufficiente, da sola, ad apportare quei nutrienti di cui si ha bisogno.