Una delle carenze più gravi e più diffuse nell’alimentazione odierna è quella del calcio. Il calcio insieme al magnesio è uno dei principali costituenti delle ossa, svolge molte funzioni di vitale importanza per il nostro organismo e deve essere necessariamente presente nella dieta.
Il nostro scheletro è formato in buona parte da calcio (1000-1500 g), oltre che da fosforo, zinco, magnesio, materia organica e molti altri microelementi. La principale funzione del calcio è quella di formazione dei tessuti ossei, esso infatti costituisce l’intelaiatura solida del nostro corpo. La deficienza scheletrica del calcio viene chiamata “osteoporosi” in quanto le ossa diventano appunto porose, fragilissime. L’osteoporosi è la causa principale delle comunissime e gravi fratture spontanee degli anziani, uno dei maggiori motivi di sofferenza e di infermità nella terza età.
Tale minerale presiede inoltre ad un’infinità di funzioni metaboliche ed enzimatiche. E’indispensabile per la regolazione dei battiti del cuore, protegge da malformazioni il cervello e il midollo spinale dei neonati, è importante per la prevenzione e la cura dei disturbi artritici e reumatici. Infine, insieme ad altri microelementi, ci difende da alcuni pericolosi composti come lo stronzio radioattivo, il cadmio ed il mercurio.
Spesso, la carenza di calcio è anche causa di stati di ansia, di paure immotivate, di tachicardie ed extrasistoli, di coliti, della stitichezza, di mal di testa, di dolori reumatici e di molti altri disturbi fastidiosi, come la caduta dei capelli, la fragilità delle unghie, ecc. Così come riportato dall’autorevole giornale medico “Medical Tribune”, una dieta carente di calcio può favorire inoltre l’ipertensione e l’insorgere del cancro al colon.
Oggi, nei paesi industrializzati, circa una donna anziana su sei subisce la frattura del femore con importanti conseguenze, molte donne sono colpite dal cancro al seno e un numero sempre maggiore di uomini e donne va incontro a ipertensione arteriosa e, in misura minore, al cancro dell’intestino.
E’ indubbio che il calcio sia carente nell’alimentazione molto raffinata dei nostri giorni. La dieta dei nostri antenati era infatti ricca di calcio. Studi recenti dimostrano che nel Paleolitico, ma anche dopo la diffusione dell’agricoltura , l’abbondanza nell’alimentazione di vegetali ricchi di calcio forniva un apporto superiore di circa cinque volte rispetto a quello odierno. Inoltre la vita all’aria aperta, attraverso l’esposizione alla luce solare, forniva una maggiore quantità di Vitamina D, che favorisce l’assorbimento del calcio da parte dell’intestino.
Attualmente, nei paesi sviluppati, l’alimentazione si basa per lopiù su vegetali scarsamente dotati di calcio, contiene elevate quantità di proteine e soprattutto di fosforo, elemento che facilita l’eliminazione del calcio attraverso le urine. Inoltre la vita si svolge sempre più in ambienti chiusi, al riparo dai raggi solari. Scarse sono le quantità di latte e latticini, alimenti ricchi di calcio e sempre più diffuso è il consumo di acque oligominerali, decalcificate.
A causa della grande disponibilità di calcio nella dieta umana nel corso di un milione di anni, l’organismo umano non ha sviluppato meccanismi di risparmio del calcio, di conseguenza tale minerale è continuamente eliminato attraverso le feci, le urine e il sudore anche quando non è presente in grandi quantità nella dieta. Eppure è diffusissimo il pregiudizio che il calcio faccia male: si afferma erroneamente che, se in abbondanza, si deposita nelle arterie, nel cuore, nei reni ,indurendoli e mettendoli fuori uso.
Una dieta ricca di calcio è fondamentale per una buona salute e per prevenire gravi malattie. Dobbiamo essere convinti di ciò e, nello stesso tempo, consapevoli del fatto che un eccesso di calcio non può nuocere al nostro organismo che, nel tempo, si è abituato a non assorbire o ad eliminare il calcio in eccesso.