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  • La cucina greca

    La cucina greca

    Il popolo dei greci si espanse nella Grecia continentale, nelle isole Egee e sulla costa dell’Asia Minore dal III millennio a.C.. Il punto di partenza per capire l’alimentazione dei greci è la considerazione che la cucina greca è organizzata per appartenenza a gruppi sociali e che è un insieme di culture alimentari: la cucina degli Spartani, dei Fenici, dei Tarantini si unisce di volta in volta a formare le caratteristiche dell’alimentazione ai piedi dell’Olimpo. La dieta del cittadino medio era costituita da pesce e prodotti vegetali, così tanti che l’ateneo chiamava il greco “mangiatore di foglie”. Fave, lenticchie, cipolle, zucche, piselli, cavoli, aglio, rape, asparagi, lattuga si univano al consumo di pane. Il pane era l’alimento base del mondo greco, creato in diverse forme che ricordavano il mondo degli animali e dei fiori; veniva preparato con frumento e orzo. Molto diffuso l’uso di cospargerlo con semi di papavero o ricoprirlo con olive e molto sale grosso. Grazie alle molteplici testimonianze siamo a conoscenza di una enorme varietà di pane: al rosmarino, allo strutto, all’uva passa, alla salvia, alla cipolla, al miele, all’uova, ma anche con pesce e carne. I cereali, soprattutto il farro e l’orzo, venivano utilizzati per preparare pietanze simili alla polenta che veniva consumata liquida, calda e insieme a verdura bollita. Non mancava mai il pesce che veniva consumato crudo, fritto, bollito, arrostito o conservato in salamoia. Grande era la quantità dei pesci e molluschi conosciuti: seppie, gamberi, polipi, anguille, tonni, cozze, aragoste e vari tipi di conchiglie. La frutta veniva consumata in grande quantità, soprattutto come spuntino tra i tre pasti principali. Mele, pere, uva, melograni e fichi consumati freschi si alternavano al consumo di frutta secca come mandorle, nocciole e noci. Erano consumati anche pollame e volatili apprezzati per il gusto e per la facile reperibilità in tutti i mercati cittadini. La carne era presente in quantità massiccia soltanto sulle tavole delle persone più ricche o che ricoprivano una certa posizione sociale. Veniva consumata soprattutto carne di maiale, montone, capra e toro ottenuta dalla caccia, mentre quella dei cavalli e degli asini risale a un periodo posteriore di dominazione romana. La carne veniva preparata per la donazione al Dio. L’alimentazione divenne più varia con l’espansione territoriale della civiltà greca.  Nel mondo greco un’importanza particolare assunse la produzione e il consumo del vino. Per la prima volta nella storia un prodotto diventa tanto importante da essere consumato sia dagli uomini comuni che dagli Dei. Quello greco è il vino migliore del mondo antico secondo i reperti scritti delle popolazioni successive. Il vino nasce come dono degli Dei agli uomini. Tutti i miti sono concordi nell’attribuire a Dionisio, il figlio più giovane di Zeus, l’introduzione della coltura della vite e del suo abbondante consumo. Il vino veniva realizzato quando il grappolo era molto invecchiato e questo produceva una bevanda molto alcolica. A seconda dell’uso, privato o per il commercio, veniva conservato in anfore interrate nelle proprietà del ricco padrone o in anfore di terracotta sigillate con cera. Il vino non veniva bevuto puro, ma allungato con acqua fredda, calda, salata e altri prodotti alimentari come il miele o la frutta matura per mitigare il grande tasso alcolico. Le miscele che venivano a crearsi erano caratterizzate da un gusto e un grado alcolico diverso tali da contraddistinguere la famiglia che lo produceva.

    Platone descrive la particolare attenzione da attribuire al cibo e al suo consumo. Molte malattie venivano attribuite ad una alimentazione sbagliata in cui era presente troppo vino e troppa carne. Il filosofo ritiene che la miglior alimentazione è quella composta da pane, frutta, vegetali (vegetariana) in cui è possibile inserire un consumo di alcuni tipi di pesce e il vino è consumato con parsimonia insieme a molta acqua. Uno dei cibi più consumati insieme al pane ed al pesce era l’olio, che riveste però anche un ruolo pericoloso per la salute se consumato troppo o aggiunto in maniera considerevole al vino. I cereali erano alla base dell’alimentazione del mondo Greco e il primo pasto che veniva offerto dalle madri ai bambini piccoli insieme alla frutta. Legumi e frutta venivano consumati in maniera massiccia dal popolo, sia per la grande reperibilità che per il basso prezzo e per la possibilità di preparare molte tipologie di pasto.

     

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