Gli alimenti presentano una composizione assai complessa. Accanto alle sostanze importanti per l’ attività nutrizionale (proteine, grassi e minerali), vi sono moltissime molecole con azioni non nutrizionali, fondamentali per la salute e il benessere psicofisico. Tra le attività extranutrizionali degli alimenti vanno considerate quelle di tipo farmacologico, gli antibiotici e gli ormoni, e gli antiossidanti, tutti principi contenuti in un’ampia varietà di cibi.
Diverse sono le proprietà farmacologiche degli alimenti in particolare dei vegetali utilizzati in alimentazione umana. Tra le attività farmacologiche principalmente riscontrate nei cibi ritroviamo le azioni antibiotiche capaci di regolare il microsismo intestinale, le azioni antiossidanti e le attività ormonali e ferormonali. Le attività extranutrizionali degli alimenti derivano da diversi meccanismi di azione, alcuni noti, altri meno; inoltre uno stesso alimento o principio alimentare, può esercitare un’azione diversa anche in rapporto alla dose e agli stati metabolici. Molte di queste attività, in particolare quelle che si manifestano a livello comportamentale, sembrano largamente influenzate dallo stesso processo di digestione.
Molti studi sono stati condotti in proposito, con risultati in gran parte interessanti. A titolo d’esempio possono essere ricordate le attività anticolesteroliche della soia e del vino rosso, ma anche della carne magra, le proprietà anticancerogene di molti alimenti vegetali, ma anche del burro, le attività ormonali e paraormonali di molti vegetali.
I grassi alimentari contengono importanti sostanze dall’apporto extranutrizionale come le vitamine liposolubili e caroteni oltre che ormoni, ma soprattutto sostanze ormonosimili che possono svolgere importanti attività farmacologiche. Dai caroteni deriva la vitamina A, fondamentale per la vita nonchè per lo sviluppo e l’accrescimento delle mucose e della pelle; la vitamina E, importante antiossidante dalle proprietà antinvecchiamento e pro immunitarie.
Il latte e i latticini invece svolgono funzioni protettive, prebiotiche oltre ad importanti attività antinfettive, digestive e neurostimolanti cosi come le carni e derivati a cui insieme a queste proprietà sono attribuibili attività psicodietetiche, in virtù dell’attività saziante propria di questo importante alimento.
I nostri antenati avevano un ottimo sistema immunitario che li proteggeva da un’ampia gamma di infezioni dovute a parassiti, batteri e virus. Probabilmente, oltre al processo di selezione naturale che permetteva la sopravvivenza soltanto agli individui dotati del sistema immunitario più efficiente, anche l’alimentazione costituiva un fattore assai importante per il rafforzamento delle difese immunitarie. Oggi si è scoperta infatti l’importanza per una buon’immunità del giusto apporto proteico all’alimentazione ed in particolare di alcuni aminoacidi. Sempre più complesse associazioni di vitamine, aminoacidi, acidi grassi e minerali sono utili al fine di stimolare le risposte immunitarie antinfettive, sebbene in quest’ambito non siano stati ancora ottenuti risultati soddisfacenti.
Dunque l’identificazione di nuove componenti nutrizionali capaci di agire sulla resistenza alle malattie e di aumentare la risposta immunitaria apre nuove possibilità di studio sulle malattie infettive; fondamentale diventa quindi il ruolo di una corretta alimentazione a sostegno della salute
Da un punto di vista evoluzionista infatti, un’alimentazione capace di sviluppare e sostenere efficaci risposte immunitarie è stata senza dubbio determinante per lo sviluppo della specie umane.