• La carne del futuro

    carne del futuro

    L’aumento della domanda di carne nel mercato globale e la tendenza a renderne costante in quantità l’offerta: questi sono due fenomeni concatenati che danno origine a delle conseguenze negative per il pianeta, per gli animali e per l’essere umano.

    Non solo, la continua richiesta di carne è insostenibile anche a causa del consumo di energia che richiede.

    L’alternativa è produrre carne sintetica in laboratorio, a partire da cellule staminali, localmente e su piccola scala, come pensato dagli scienziati Cor van der Weele e Johannes Tramper, abbandonando così lo sfruttamento intensivo dell’ ambiente e del mondo animale, senza però rinunciare al valore alimentare della carne.

    La carne sintetica rappresenta una frontiera da raggiungere, insieme alle nuove fonti di energia e all’ auto elettrica, nell’ottica della tutela ambientale e dell’uso ragionevole di risorse. I sostenitori della carne artificiale, comunque, non sono una novità, poiché a partire già dal 1931, Wiston Churchill scriveva: “ Fra cinquant’ anni la smetteremo con l’ assurdità di allevare un pollo intero per mangiarne solo il petto o le ali. Faremo crescere queste parti separatamente, con l’ aiuto di un mezzo adatto”.

    Le tecniche di creazione della carne sintetica sono state approvate, negli Stati Uniti d’America, sin dal 1995 dalla Food and Drug Administration: tale processo non richiede solo l’ausilio delle proteine animali, bensì anche di quelle vegetali (legumi ed anche vari tipi di cereali), addirittura preferite e più diffuse delle prime.

    In questo contesto, una figura di spicco è Mark Post, cardiologo, professore e ricercatore dell’ Università di Maastricht, in Olanda, che da anni studia la possibilità di creare carne sintetica facendo crescere in laboratorio cellule staminali bovine. Ciò rappresenterebbe un contributo per risolvere anche la fame nel mondo, in quanto fornirebbe proteine animali a chi non se le può permettere, senza incidere sull’ allevamento.

    Nel 2013, il Dottor Post presentò il primo hamburger “creato” in laboratorio e finanziato da Sergey Brin, co-fondatore di Google. Si tratta di una prima versione del processo, che inizia con alcune cellule staminali e  fibre muscolari cresciute in vitro e che, dopo anni di tentativi,  termina in una polpetta di carne macinata, perfettamente commestibile, nota come polpetta 2.0 .

     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *