Le allergie alimentari riguardano le alterazioni delle capacità di reazione del sistema immunitario nei confronti di alcune sostanze estranee, chiamate antigeni. Derivanti dai termini greci allos, “altro”, e da ergon, “attività”, le allergie sono il risultato di un processo di sensibilizzazione, in alcuni individui, nei confronti di alcune molecole degli alimenti: un’eccessiva quantità di molecole alimentari, con potere di antigene, attraversa la barriera intestinale, determinando così una reazione.
L’antigene alimentare è caratterizzato da: resistenza ai trattamenti di cottura, bollitura, spremitura, all’acidità del succo gastrico e agli enzimi intestinali; immunogenità; scarsa capacità di indurre intolleranza.
Gli alimenti che più di frequente causano allergie sono la: la frutta, il latte, il cioccolato, i cereali e le uova. Si possono, inoltre, distinguere due tipi di allergie e due tipi di reazioni a queste collegate. Si può parlare di allergie di tipo reaginico, o allergie IgE mediate, e non reaginico, o non mediate da IgE, che possono essere immediate o ritardate. Di solito, il latte vaccino, il frumento, le noccioline e la cioccolata sono responsabili di reazioni immediate, che si manifestano con sintomi quali orticaria, vomito, edema, dolore addominale e shock anafilattico. Per le reazioni ritardate, invece, è più difficile risalire agli alimenti responsabili. Tuttavia, anche in questo caso, si può registrare l’insorgenza di sintomi quali astenia, ansia, dolori articolari e muscolari.
Quali sono le cause? Si è constatata una predisposizione genetica ma lo sviluppo della tolleranza dei vari antigeni da parte dell’organismo, tuttavia, può presentare andamenti diversi, influenzati da diversi fattori. Considerando l’età, ad esempio, la tolleranza verso il latte va, con il passare degli anni, scemando mentre, al contrario, quella per i crostacei, se è assente nell’infanzia, continuerà ad esserlo anche in età adulta.
In alcuni casi, invece, a provocare le allergie è la presenza di sostanze contaminanti negli alimenti come, per esempio, gli antibiotici, eventualmente presenti nel latte o nelle carni, o i metalli, come il cromo ed il rame, rilasciati dai recipienti durante la cottura dei cibi.