In antropologia, il campione di studio e di analisi si caratterizza sempre per la presenza di una persona o di un piccolo gruppo che fa da traino per l’utilizzo di un particolare bene o servizio. Succede che un individuo o un gruppo consuma qualcosa e poco tempo dopo un gran numero di persone segua questa nuova tendenza di consumo.
Questo effetto, definito effetto traino è esattamente quanto accaduto al mercato delle spezie: i nobili consumavano le spezie e il popolo non poteva farlo, ma cercava comunque qualcosa che lo elevasse per farlo sentire anche solo momentaneamente come facente parte di qualcosa di più alto; non appena ha avuto la possibilità di imitare il consumo di quel particolare bene, le spezie, lo ha fatto, seguendo l’effetto traino della nobiltà e provocando l’effetto snob in quest’ultima.
Oggi accade lo stesso. La carne ha rappresentato, fino agli anni ’60 un alimento che palesava il benessere economico di chi lo consumava. Da quegli anni in avanti, con una maggiore circolazione di denaro e la possibilità per tutti di accedere a questo bene, la carne ha perso il suo status di alimento “aristocratico” per diventare “pop”. Tenendo presente l’effetto snob, oggi i segmenti di mercato con un maggior potere d’acquisto, sono orientati verso il consumo di legumi, prodotti integrali, e in generale verso tutti quei prodotti che rimandano a un’idea di genuinità, e di qualitativamente molto elevato. Tutto quel settore alimentare che oggi si è abituati a interpretare come “eco-chic”, estremamente puro, poco contaminato dall’ intervento dell’uomo.