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  • La dieta mediterranea nel campo medico

    La dieta mediterranea nel campo medico

    Nel campo medico la dieta mediterranea sta acquistando sempre più importanza come forma di prevenzione per molte patologie. Sempre più ricerche di massa e analisi a carattere chimico-biologico dei componenti dei cibi stanno permettendo anno dopo anno di aumentare le conoscenze del mondo degli alimenti svelando nuove caratteristiche e funzioni preziose per la salvaguardia o il miglioramento della salute. Nell’anno 2005 il Ministero della Salute ha condotto una ricerca per inquadrare le caratteristiche attuali di quella che è l’alimentazione mediterranea della popolazione italiana per poter poi, in seguito, pianificare una campagna pubblicitaria più specifica verso i veri problemi. Sono stati individuate 5 popolazioni-tipo:

    • Studenti: piatti troppo ricchi Rappresentano il 13% della popolazione italiana è hanno un’alimentazione sempre più ricca di cibi derivati dall’industria. La colazione è il loro pasto principale. Più volte al giorno + aprono il frigorifero per spuntini ricchi di proteine e zucchero. Consumano molto pane, pasta, riso e burro. In drastica discesa il consumo di frutta e verdura. Bevono poca acqua prediligendo birra e vino. E’ anche stimato un aumento del consumo di superalcolici oltre che una diminuzione dell’età della prima sigaretta. Sono gli uomini del domani e su questa popolazione sono maggiormente concentrati gli sforzi per la conoscenza, l’aderenza e la salvaguardia della dieta mediterranea.
    • Donne: sempre più bilanciate Le donne, sia che siano lavoratrici che studentesse o casalinghe hanno una dieta più bilanciata. Nutrizionisti hanno evidenziato quando il potere della pubblicità possa portare questo sottogruppo della popolazione ad informarsi sull’alimentazione fino a seguire con parsimonia un regime alimentare. Sono anche molto influenzabili da diete a immediato e discutibile risultato, ma sono i soggetti che si avvicinano per prima ai consigli dei dietisti dopo infruttuose diete. Nel sud le donne pranzano solo 1-3 volte la settimana fuori da casa consumando uova, pesce, carne, formaggi e latte. La loro tavola è ricca di frutta (anche 3 porzioni al giorno) e un po’ meno di verdura. Consumano poco vino preferendo l’acqua. Nella più giovani è individuabile un aumento del consumo del vino e degli alcolici. Di tutte le categorie della popolazione quella delle donne è quella in cui è possibile individuare una migliore aderenza alla dieta mediterranea.
    • Poveri: diete povere Il 16% della popolazione è rappresentata da poveri e disoccupati con un basso livello di istruzione. Il loro pasto è spesso costituito per più volte alla settimana da insaccati e pane con burro. Solo 2-4 volte alla settimana mangiano frutta, verdura, uova e pesce. Non fanno mai colazione (85% del totale) e sono forti bevitori di birra, alcolici e vino fuori pasto. Impossibile pensare che la dieta mediterranea possa essere seguita da questo gruppo di popolazione soprattutto per problemi di carattere economico.
    • Lavoratori: sempre più in fretta Sono soprattutto giovani maschi dai 23 ai 35 anni, dirigenti, professionisti o impiegati con istruzione elevata a rappresentare il 18% dei lavoratori che mangia in fretta al bar o nei servizi di fast food. Sono concentrati soprattutto nel nord e nel centro Italia. Per loro la cena rappresenta il pasto principale e l’unico fatto in famiglia. Una o due volta al giorno mangiano carboidrati, insaccati, vegetali e latte. Solo una volta alla settimana uova e pesce. Il tasso di fumatori è stimato intorno al 65% e non disdegnano birra e vino consumata molte volte al posto dell’acqua. In questa sottocategoria di popolazione l’aderenza alla dieta mediterranea è la più difficile da realizzare per una tipologia di stile di vita incentrato su spostamento e velocità.
    • Anziani: l’esempio da seguire Sono il 26,5% degli italiani. Un quarto del totale con un incremento sullo stesso ogni anno. La loro salute necessita di controlli periodici e la loro alimentazione è caratterizzata da una dieta leggera e sana. Colazione con tè o caffè e una piccola quantità di dolce. Il pranzo rappresenta il pasto più importante dove è registrato un consumo di pasta, pane, carne, pesce, uova e cereali. Il consumo di frutta e verdura è alto e vario e preferiscono l’acqua a vino, birra e alcolici. Gli anziani sono, insieme alle donne, il gruppo della popolazione dove la dieta mediterranea e uno stile di vita sano possono essere raggiunti egregiamente. Bisogna però ricordare che molte volte lo stile alimentare è imposto per determinate patologie e per risolvere particolari situazioni. Dopo questa importante ricerca sono partite molteplici iniziative promosse da altrettante associazioni per aumentare la consapevolezza negli italiani dell’importanza di una dieta come quella mediterranea. Ogni target di riferimento è stato raggiunto attraverso diversi strumenti di informazioni e da messaggi studiati per poter incuriosire, informare e fare proprie le basi di uno stile di vita sano. E’ possibile già dopo un anno vedere che alcuni di questi messaggi sono stati recepiti dalla popolazione contemporanea, ma ancora molto bisogna fare.

     

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