Cosa scatta nella mente, alla vista di un piatto di pasta al pomodoro?
Certamente le papille gustative sono stimolate dai profumi, che suggeriscono il gusto di ciò che si sta per assaggiare, ma anche la vista ha un ruolo importante sulla scelta del cibo.
I colori, infatti, sono il primo elemento che colpisce l’attenzione e la tinta di un alimento influenza fortemente la percezione del suo gusto.
Già Platone riassumeva il rapporto natura-colore, associando alle diverse tinte cromatiche gli elementi naturali: il rosso al fuoco, il giallo all’aria, il verde ai boschi ed agli animali, il blu alla notte e all’acqua. Nella tradizione cinese, invece, con i colori si classificano anche i sapori: il rosso per l’amaro, il giallo per il dolce, il bianco per il piccante, il nero per il salato, il verde per l’acido.
E’ sempre più chiaro come gli orientamenti alimentari siano dettati, oltre che da esigenze fisiologiche, anche dai cosiddetti “bisogni dell’animo”: ogni colore genera vibrazioni energetiche peculiari che agiscono sull’inconscio in modo differente, anche a seconda del variare delle stagioni. In primavera, ad esempio, prevalgono le varie tonalità del verde, che aiutano il cambiamento di stagione, risvegliando l’organismo dal torpore invernale. In estate, poi, i prodotti alimentari hanno colori carichi, basti pensare al blu violaceo delle susine, al rosso delle ciliegie, al giallo aranciato delle albicocche.
Il rapporto tra colori dei cibi e stato di benessere del corpo sta poi alla base della cosiddetta cromoterapia. Questa è una vera e propria metodologia di cura della mente e del corpo che si fonda sul seguente presupposto: i colori di ciò che mangiamo possano influenzare non solo le opposte sensazioni di fame e sazietà, ma anche gli stati d’animo.
Il rosso, per esempio, produce sollecitazioni al sistema nervoso simpatico generando uno stato di eccitazione, di allerta, che può tradursi, a livello mentale, in senso di pericolo, ma anche, al tempo stesso, di piacere. È, inoltre, il colore che stimola l’appetito: imbandire la tavola in rosso, consente di digerire ed assimilare meglio il cibo.
Esattamente il contrario accade con l’esposizione al blu e al viola: a livello fisico, si percepisce una sensazione di rilassamento, che è emotivamente tradotto in senso di pace e di tranquillità. Gli alimenti che li contengono sono considerati ottimi antidoti alla fame nervosa: mirtilli, susine e uva, ad esempio, donano calma e sono ricchi di preziosi antiossidanti. Il giallo e l’arancione sono colori “caldi” ed energetici, come il rosso, del quale però diminuiscono l’effetto eccitante, mantenendone tuttavia l’aspetto stimolante e rigenerante: il tuorlo d’uovo ed il miele sono i due capisaldi di questa interpretazione.
Il verde è il colore della serenità e della natura e, proprio per questo motivo, agisce come una sorta di sedativo per il sistema nervoso: il verde aiuterà a rallentare la velocità di assunzione dei pasti. Il nero ed il marrone sono colori che inducono sensazioni di rilassamento vitale e naturale, stimolano l’eros e creano mistero. Il cioccolato è l’alimento simbolo di questi due colori (attenzione a non diventarne dipendenti!). Infine, il bianco, di cui il riso ed il latte sono due alimenti simbolo è mblema del candore e dell’eleganza, è il colore che favorisce la concentrazione e anche i processi di disintossicazione.
Buon appetito e buona…visione!