“Verrà il giorno in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, e anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto”.
Queste parole sono di un vegetariano famoso: Leonardo da Vinci che ha sintetizzato egregiamente la filosofia di questa “corrente di pensiero”, di cui la dieta non è che l’espressione più evidente.
Per i vegetariani quindi restano accettabili quei cibi, anche di origine animale, che non implicano l’uccisione (uova, miele, latte, formaggi).
A prescindere dalle forme culturali attuali, la storia è piena di vegetariani famosi, la cui scelta non era certo legata all’ecologia o simili: Pitagora, Epicuro, Lucrezio, Buddha, Plutarco, Seneca, Platone, S. Francesco, Leonardo, Wagner, Mahler, Tolstoj, G.B. Shaw, Elesse, Van Gogh, Gandhi, Einstein, Schweitzer, Capitini, Martinetti, Paracelso, Socrate, Diogene, Euripide, Epitteto, Eschilo, Asoka, Orazio, Ovidio, Tagore, Steiner, Schopenhauer, Bailey, Roerich, Shelley, Edison, Franklin, Rousseau, e tanti altri.
In sintesi il vegetarianesimo esclude il consumo della carne e del pesce, ma oggi impone anche altre scelte legate alla qualità del cibo. Le diete vegetariane (come quella di Bircher-Benner o di George Oshawa o della Scuola Igienista) vengono utilizzate anche a scopo terapeutico.